Giovanni Mazzarol, un EROE

Era il 1977 ed ero un bambinotto cresciuto bene come tutti gli altri miei compagni di classe nella scuola elementare Moscati di Milano

Nei primi 2 anni avevamo una Maestra, la Sig.ra Pittini, una lombarda DOC già anziana e poi andata in pensione per essere sostituita dalla 3°alla 5° elementare dal Maestro Sig. Arcidiacono, non certo un lombardo , un segno dei tempi che cambiavano

Fu un brano Maestro, creò una buona simbiosi facendosi rispettare e lasciandoci i nostri spazi da bambini chi più chi meno scalmanati.

Durante la lezione sui Promessi Sposi del Manzoni, il Maestro Arcidiacono si soffermò commentando un suo personale giudizio fuori dal contesto della lezione.

Non ricordo esattamente cosa disse, ma il suo era evidentemente un messaggio politico distorto rivolto a dei bambini della scuola elementare.

La nostra era una classe variopinta ma con un comune denominatore di un’appartenenza di famiglie medio-borghesi in un quartiere Sempione-Fiera già laboratorio socio-culturale di riferimento.

Tra i miei compagni di classe c’era Giovanni Mazzarol, uno che già alla sua giovane età era in prima linea con ragionamenti ed espressioni da puro sindacalista per i diritti e democrazia dei cittadini

Dopo qualche minuto dal discorso del Maestro,il Mazzarol cominciò ad agitarsi ed alcuni di noi, me compreso, iniziammo a riflettere effettivamente sulle parole fuori luogo del Maestro, ma non potevamo di certo immaginarci quello che sarebbe accaduto.

Giovanni Mazzarol alza la mano educatamente (come da prassi in tempi in cui c’era un’impostazione differente) ed il Maestro interruppe la lezione per dargli la parola.

Lui si alza, lo guarda fisso negli occhi e dice : ” Sig.Maestro, Lei mi fa schifo “

Gelo totale tra noi bambini di 7/8 anni nella seconda metà degli anni settanta in una classe maschile in divisa con i grembiuli neri.

Il Maestro Arcidiacono prese una doccia fredda mantenendo un self control dato dal fatto (forse) di aver capito il suo sbaglio ma di certo non aspettandosi una reazione simile da parte di un alunno bambino.

Si limitò a scrivere una lunga nota ai genitori di Giovanni Mazzarol, poi interruppe la lezione lasciandoci in ricreazione e si fece sostituire da una supplente per un mese andando in ferie.

Quando rientrò, lo accogliemmo con timore ma lui ci mise a nostro agio con un discorso molto distensivo ammettendo il suo errore e facendoci i complimenti per le nostre osservazioni e ragionamenti individuali.

Non smettete mai di pensare e scegliere con la vostra testa analizzando la realtà dei fatti, ci disse.

Io non so oggi dove sia e cosa faccia Giovanni, spero stia bene, voglio solo ringraziarlo per il suo coraggio con cui ha spronato molti di noi maledetti over 50, zoccolo duro, in questa terribile fase di vita in cui cerchiamo faticosamente di far riflettere le nuove generazioni sul pericolo delle derive autoritarie di burattini senza scrupoli e senza arte né parte

I Buoni Propositi 2022

Ma che bella agenda-organiser che mi hanno regalato, c’è anche il ricambio per l’anno 2023

Chissà se arriverò a mangiare il prossimo panettone, già quest’anno è stato sofferto

L’oroscopo 2022 promette il ritorno di Giove per noi Arieti, di sicuro potrà aiutare nella consapevolezza di una mia battaglia persa già in partenza in quanto questa volta mi fermo ad aspettare.

D’altra parte è da quando sono nato che mi diverto a combattere contro i mulini a vento ed ora francamente questo gioco non mi diverte più.

Sono 3 i miei buoni propositi per il 2022 :

– evitare discussioni ed azioni sterili con gente a cui è inutile rivolgere la parola e starci accanto

– fare un bel respiro e contare fino a 10

– sorridere, salutare educatamente ed andarmene in silenzio

Per voi tutti un grande in bocca al lupo, ma ricordatevi il vero senso di questo augurio, siate lupi e non crepate se potete.

Effetti Speciali, il sordo di Mantova

3zwEhIDCjavg_uAi1DfwBt1Mrzs

Per lungo tempo, parlando di me stesso, ho sempre scelto di dire tutto, con i minimi dettagli, come un libro aperto a tutti.

Ho ottenuto “ l’effetto pianerottolo della Sciüra Matilde” (vicina di casa di mio padre) che quelle rare volte che incontro, mi dice di essere contenta per quello che ho fatto 20 anni fa e per quello che NON sto affatto facendo ora.

Visto che il crimine non paga, ho iniziato a dire le cose a metà, ottenendo “l’effetto flou” ( l’effetto sfumato dei filtri fotografici stile matrimonio ) e quindi sentendomi dire : “ beh, insomma,pero’.. non male, interessante..” , ovviamente si inizia a parlare del 50% che non ho mai detto.

Questa ultima tattica, mi ricorda il mio caro vecchio amico scomparso Vincenzino (titolare della ex premiata agenzia Giornalfoto) il quale diceva sempre : “che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”.

A poco a poco mi convinco sempre più di attuare “ l’effetto Elviretta” (mia ex compagna di vita ora ufficialmente in liquidazione giudiziaria scomparsa con TUTTI i miei soldi) , la quale mi diceva sempre :

“meglio fare invidia che pietà”. Ottengo quindi una certa incazzatura ed astio, quanto basta giusto per i sorrisi da “salotto” o i pettegolezzi da parrucchiere (il vero primo arcaico Twitter).

Non voglio arrendermi, e quindi scelgo “ l’effetto ombre cinesi”, ottenendo il palese commento da bar dello sport : “ ma si… ma quello li.. ma certo,è ovvio,come non lo riconosci ?,come si chiama accidenti, e quello li che..”

Non mi piace l’effetto “populista”, ho bisogno di passare dal bar dello sport a qualche cosa di più “elegante”, quindi scelgo “ l’effetto radical-chic”, girando come uno straccione sulla Costa Azzurra , senza orologio e con la Renault 4 scassata.

Qui debbo riconoscere che mi diverto molto, le orecchie mi fischiano come un “tourbillon” :

“Ue,cicci, guarda chi c’è.. che strrronzo,quello è il figlio di… ma si non ti rrrricordi.. quello è pieno do grrrrano e va in giro a fare il comunista..”

Neanche questa volta sono soddisfatto, vorrei qualche cosa di più “saggio e utile ” e scelgo definitivamente

“ l’effetto sordo di Mantova”.

Consiste in una pratica utilizzata da mio nonno Antonio dopo essere scampato durante la guerra dal campo di concentramento e trasferendo la famiglia a Milano.

Da quel momento mia nonna spendeva molti soldi per comprargli un apparecchio acustico sempre più moderno e potente ma lui ci sentiva benissimo senza ,ed aveva l’arguzia di spegnerlo, tanto poi da divertirsi anche a far arrabbiare mia nonna ancor di più :

“ ecco.. se non lo accendi, è ovvio che non senti !!” –

Cosa ??? “ DEVI ACCENDERLO,ERA SPENTO !!!”

“ NON SENTO !!!”

Ma evidentemente voi non siete obbligati a credermi…