Siete degli Jettatori ? Non usate l’autostrada in Francia

Quante volte nel corso dei miei trascorsi in Francia mi sono soffermato su certe sfumature di linguaggio e/o traduzioni tra i due Paesi “cugini” d’oltralpe (così si dice)

L’occasione oggi è ghiotta per scrivere questo post inerente una campagna pubblicitaria della società delle autostrade francesi per sensibilizzare sulla cattiva e pericolosa abitudine di chi getta mozziconi , imballaggi e rifiuti dal finestrino

“GETTA’ dal verbo “GETTARE” in italiano, ah mannaggia alla lettera G che nella lingua francofona si pronuncia come noi pronunciamo la lettera “J” (Jey) provocando non pochi problemi non solo per noi italiani ma per tutto il resto del mondo soprattutto per gli anglofoni e quegli “yankee” americani

Così per esempio, quelli che per tutti sono i Deejay’s per i francofoni sono in pronuncia i DeeG, ma d’altronde siamo abituati alle loro impostazioni linguistiche con molte altre parole di uso comune, come ” ordinateur” al posto del computer ecc.

Mi soffermo invece su questa pubblicità del ” GETTOMANE” (in corretto italiano) in quanto vi è un aspetto ridicolo non solo correlato alla sfumatura di linguaggio con “JETTOMANE” ma soprattutto per la foto del soggetto utilizzata che ha poco da invidiare dall’immagine storica del nostro caro Antonio De Curtis in arte Totò, di cui per fortuna Wikipedia in francese fornisce la spiegazione del della definizione italiana di JETTATORE

In ogni caso sia che siate GETTATORI o JETTATORI state alla larga 🌶️🌶️🌶️🌶️

La Solita Gente

Avevo circa 7 anni quando alla scuola elementare il mio maestro interruppe la lezione su i “Promessi Sposi”del Manzoni per farmi i complimenti e una nota di merito sul diario dicendomi : “bravo,tu sei un fine osservatore”.
Non ricordo cosa avessi rimarcato nel mio intervento sulla lezione,ma,questo episodio e questo essere un “fine osservatore”me lo sono portato dietro fino ad oggi.
Passano i tempi delle scuole,passano tanti fatti personali, come per ognuno di noi, avvengono dei cicli,dei percorsi di vita ma gira e ri-gira attorno a noi c’è sempre la solita gente,come se fosse nata con uno stampo di fabbrica.
Gli stereotipi portano molto spesso a pregiudicare le persone,senza conoscerle a fondo, e questo non è bene, ma di certo si innesca a volte un meccanismo fatato che non riesce ad evitarli, e cosi’ dovunque vai e in svariati periodi della tua vita,incontri inevitabilmente le solite persone,la solita gente.
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Effetti Speciali, il sordo di Mantova

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Per lungo tempo, parlando di me stesso, ho sempre scelto di dire tutto, con i minimi dettagli, come un libro aperto a tutti.

Ho ottenuto “ l’effetto pianerottolo della Sciüra Matilde” (vicina di casa di mio padre) che quelle rare volte che incontro, mi dice di essere contenta per quello che ho fatto 20 anni fa e per quello che NON sto affatto facendo ora.

Visto che il crimine non paga, ho iniziato a dire le cose a metà, ottenendo “l’effetto flou” ( l’effetto sfumato dei filtri fotografici stile matrimonio ) e quindi sentendomi dire : “ beh, insomma,pero’.. non male, interessante..” , ovviamente si inizia a parlare del 50% che non ho mai detto.

Questa ultima tattica, mi ricorda il mio caro vecchio amico scomparso Vincenzino (titolare della ex premiata agenzia Giornalfoto) il quale diceva sempre : “che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”.

A poco a poco mi convinco sempre più di attuare “ l’effetto Elviretta” (mia ex compagna di vita ora ufficialmente in liquidazione giudiziaria scomparsa con TUTTI i miei soldi) , la quale mi diceva sempre :

“meglio fare invidia che pietà”. Ottengo quindi una certa incazzatura ed astio, quanto basta giusto per i sorrisi da “salotto” o i pettegolezzi da parrucchiere (il vero primo arcaico Twitter).

Non voglio arrendermi, e quindi scelgo “ l’effetto ombre cinesi”, ottenendo il palese commento da bar dello sport : “ ma si… ma quello li.. ma certo,è ovvio,come non lo riconosci ?,come si chiama accidenti, e quello li che..”

Non mi piace l’effetto “populista”, ho bisogno di passare dal bar dello sport a qualche cosa di più “elegante”, quindi scelgo “ l’effetto radical-chic”, girando come uno straccione sulla Costa Azzurra , senza orologio e con la Renault 4 scassata.

Qui debbo riconoscere che mi diverto molto, le orecchie mi fischiano come un “tourbillon” :

“Ue,cicci, guarda chi c’è.. che strrronzo,quello è il figlio di… ma si non ti rrrricordi.. quello è pieno do grrrrano e va in giro a fare il comunista..”

Neanche questa volta sono soddisfatto, vorrei qualche cosa di più “saggio e utile ” e scelgo definitivamente

“ l’effetto sordo di Mantova”.

Consiste in una pratica utilizzata da mio nonno Antonio dopo essere scampato durante la guerra dal campo di concentramento e trasferendo la famiglia a Milano.

Da quel momento mia nonna spendeva molti soldi per comprargli un apparecchio acustico sempre più moderno e potente ma lui ci sentiva benissimo senza ,ed aveva l’arguzia di spegnerlo, tanto poi da divertirsi anche a far arrabbiare mia nonna ancor di più :

“ ecco.. se non lo accendi, è ovvio che non senti !!” –

Cosa ??? “ DEVI ACCENDERLO,ERA SPENTO !!!”

“ NON SENTO !!!”

Ma evidentemente voi non siete obbligati a credermi…