Una Strage Silenziosa

Nel clamore mediatico di questi ultimi giorni, mentre nell’aria si respira la solita spolverata di zucchero a velo delle feste natalizie, accadono quotidianamente in un quasi silenzio assordante delle stragi della disperazione di omicidi/suicidi di coppie e di morti sul lavoro ai quali non sono destinati funerali show né tantomeno indagini supplementari.

Tutto viene liquidato in fretta con i classici “problemi di debiti-soldi o gelosia”.

Leggo il toccante articolo di Pier Giorgio Ruggeri sul quotidiano IL GIORNO in merito ad un’altra tragedia avvenuta nel giorno dell’Immacolata, quella della coppia Cominotti-Zenucchi che tanto ricorda la canzone di Herbert Pagani “Albergo a Ore” .

Nell’articolo di Ruggeri si evidenziano frasi come : “I vicini dapprima parlano di una coppia come tante, che viveva in modo riservato” – “”Lui non lo abbiamo praticamente mai visto – dicono – e avremo parlato con lei tre volte in tutto. Solo per dire buongiorno o buonasera” – “Da mesi la casa sembrava abbandonata. L’erba del giardino è cresciuta in maniera smisurata e abbiamo provveduto a tagliarla noi” per poi finire con l’inmancabile ” l’ombra di grossi problemi economici per i due”.

Certamente potrà essere stato un motivo, visti gli ultimi anni in cui la più parte delle famiglie si sono ridotte per svariate cause che tutti sappiamo, ma ho come il sentore che in queste oramai quotidiane stragi silenziose ci sia un profondo disagio psicologico in cui ne fanno le spese le persone più sensibili ai cambiamenti sociali indotti espressamente da una politica complice e laida.

Persone che sono cresciute ed hanno vissuto più o meno seguendo delle regole e che si sono ritrovate nella situazione di Anomia descritta dal sociologo Émile Durkheim ( Anomia secondo Durkheim ).

A neanche 24 ore da questo articolo leggo di un’altra tragedia simile, che non lascia troppo spazio ad altre interpretazioni, quella di una coppia che si lascia morire travolta da un treno nella nebbia padana lasciando un biglietto nell’auto.

Riflettiamoci